TEST | TM EN 250 FI
05/07/2019 Condividi

TEST | TM EN 250 FI

Una pesarese tutto pepe

Concepita attraverso un lungo e articolato sviluppo la EN 250 FI ha tutte le carte in regola per sfidare, a pieno titolo, le blasonate ¼ di litro oltreconfini. Il suo Must? Il miglior motore che l’azienda Pesarese abbia prodotto
testo Marco Roberti, foto Francesco Baldassarri, tester Matteo Manenti e Marco Roberti

La moto vanta un motore tutto nuovo, che deriva oltre che dal Cross e dal Supermotard, niente di meno che dal Mondiale Moto3. Per concepire un motore che con semplicissimi accorgimenti (rapporti) possa essere utilizzato su un così vasto panorama, ci vogliono sforzi considerevoli e non solo. Bisogna crederci, l’azienda Pesarese che con orgoglio definiamo “tutta italiana” lo ha fatto dimostrando capacità intellettuali di non poco conto.

Il telaio è l’ultima generazione del perimetrale in alluminio, aggiornato nella zona del canotto di sterzo, dove sono state sviluppate anche le nuove piastre di sterzo. Altra peculiarità è la presenza del filtro aria, sulla parte anteriore, al posto del serbatoio benzina posizionato sotto la sella quindi nella parte posteriore della moto. Un ottimo compromesso per bilanciare bene i pesi, e dare una maggiore trazione sul posteriore. L’unica pecca è la poca praticità del tappo benzina, che rimane di fianco alla sella con una imboccatura stretta e un po’ scomoda per certi rifornimenti rapidi.

Test TM Racing EN 250 FILe linee, affusolate e molto spigolose rispecchiano fedelmente l’uso racing a cui questa moto è destinata. Di serie troviamo le sospensioni Kayaba, che accompagnate dal telaio perimetrale in alluminio, creano un mix esplosivo, con una moto veramente performante in tutte le situazioni.

Molto comodo l’avviamento elettrico, presente di fianco al comando del gas, e mossa molto astuta, aver lasciato la pedalina classica d’accensione, che in casi di emergenza può sempre tornar comoda. Il reparto freni è marchiato Nissin, un buon compromesso fra potenza e modulabilità…

Il resto dell’articolo vi aspetta in edicola: EnduroAction n° 19 – luglio/agosto

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